Già in altri articoli abbiamo discusso del target più adatto ai nostri prodotti, della necessità di capire il bacino d’utenza che possiamo attirare nel nostro negozio o nel nostro e-commerce. Il target altro non è che l’individuazione di un insieme di persone che potrebbero acquistare quello che vendiamo o offriamo.

Fra le mie personali esperienze di studio e lavorative, ho avuto il piacere di collaborare con professionisti del mondo del marketing, persone che sostenevano di aver mostrato per la prima volta il marketing, o in parole più semplici la pubblicità, in Italia qualche decennio fa.

Più volte i miei clienti mi hanno chiesto quale nome fosse più adatto alla loro attività commerciale: è una bella domanda che naturalmente non ha una sola risposta. Siamo di fronte a un quesito che genera a sua volta altre domande.

Al giorno d’oggi nascono di continuo liberi professionisti e piccole aziende: sia che vengano offerti servizi o prodotti originali e unici sia che si tratti di rivenditori, l’unico obiettivo sarà quello di fare di tutto per emergere dalla massa, per crearsi una vera e propria immagine aziendale che rispecchi al meglio la nostra attività.

Il logo è nato come espressione del marchio, doveva rappresentarlo, doveva essere il suo biglietto da visita. Il logo di un grosso brand è l’identità stessa del brand, se ci capita di fronte un logo dovremmo essere in grado di ricollegarlo alla sua azienda. Non occorre certo fare esempi, ma per praticità, pensiamo semplicemente alla Nike: chi non ha presente il suo leggendario logo? Una virgola allungata che si trasforma nelle menti dei consumatori in garanzia di qualità, ci è subito chiaro che parliamo di una scarpa sportiva alla moda, un qualcosa di immediatamente riconoscibile. Oppure si pensi alla mela di Apple o al famosissimo logo della Coca-Cola, per non parlare di quello della Disney.